I Giovedì - gruppi chestertoniani veronesi               il metodo
Indagine sulla sistematicità di Chesterton    pagina 2

       RP Aggiunge questa citazione da Borges (1/3/17)

Borges disse di Chesterton:

"Non condivido la sua teologia, come non condivido quella che ispirò la Divina Commedia, ma so che entrambe furono imprescindibili per la concezione dell'opera."

Quindi Borges riconosceva una teologia alla base della opera di Chesterton. Dichiarava quindi che seguiva dei principi sistematici, anche se la sua esposizione non fu sicuramente sistematica.

 

 

Gilberto Girimondo (2/3/17):
Io qui vorrei intervenire solo sul punto B, tralasciando per il momento i punti A e C

Sono andato a rileggere le pagine di ORTODOSSIA, cap. iv ......le cose comuni a tutti gli uomini sono più importanti di quelle particolari ai singoli uomini...
Ma è un principio basilare questo? Io non lo so.. Sia Fabio Trevisan che Cesare Surano lo danno per acquisito, per certo. Va bene così. Ma la frase riportata si riferisce, a parer mio, ad un campo limitato, che è quello del vivere civile. Si riferisce alla democrazia partitica, ad una umanità che si auto-governa.


L'analisi del fondamento del suo pensiero dovrebbe estendersi alle quattro categorie fondamentali in cui si divide l'interesse dello scibile umano, relativamente ai problemi della persona.

1° categ. - la CULTURA, intesa come ricerca della verità e del senso della realtà

2° categ. - la POLITICA, intesa come convivenza umana

3° categ. - il LAVORO, inteso come espressione della propria personalità

4° categ. - l' AMORE, inteso come ricerca di completezza personale

 

Ecco!! il tuo soffermarti su quella frase di GKC si potrebbe inquadrare nella 2° categ. di problemi. Anche la 3°za e la 4°ta categ. sono importanti, ma è la 1° categ. da scandagliare seriamente.

Chesterton è stato un grande scrittore, un grande polemista, un pensatore, uno che si è costruito da sé, faticosamente, e tutto quello che ha fatto è stata una spasmodica ricerca della verità e del senso della realtà, in ogni momento.


Risponde RP (5/3/17):

Sono d'accordo sull'utilità di esaminare i principi che elaboriamo secondo i quattro ambiti che proponi .
Altrettanto mi sembra però che il punto B sia applicabile a tutti e quattro.

Infatti stavo per presentare questo principio D, che mi è stato suggerito dalla lettura di racconti come quelli relativi alla lega dell'arco lungo, del club dei mestieri stravaganti, ecc. Ma direi che questo principio sia presente in tutte le opere di GKC 

D) La realtà è più importante delle descrizioni.

Questo principio può comunque essere considerato come una applicazione del B) nell'ambito culturale in quanto la realtà è a disposizione di tutti, mentre la descrizione riguarda solo chi la elabora e coloro a cui viene comunicata.
Questo sembra essere alla base dei paradossi tipici dello stile di Chesterton.

E' comunque vero che nella forma con cui il B è presentato risulta più facilmente applicabile all'ambito politico.


Padre Flavio Caloi
interviene dal Madagascar (5/3/17)

 Premetto che più di cinquant’anni fa, durante cinque anni, ho   ruminato, quotidianamente per un’ora, Chesterton, con la sua incomparabile Ortodossia, per farmi il lavaggio del cervello.

Davanti alle vostre riflessioni vorrei avere del tempo per partecipare al dialogo con ponderatezza e calma.

Lo potrei forse fare solo dopo metà maggio. Gilberto, però, mi ha detto di farlo subito.

Allora butto giù qualcosina veloce.

Se il buon senso è un sistema, allora Chesterton è sistematico.

Se il realismo è un sistema, allora Chesterton è sistematico.

E lo è in maniera paradossale, perché il paradosso è la struttura dell’essere e del pensare.

Il suo cammino è quello di avere dei principi fondamentali. Solidi, inconcussi, duttili, applicabili in sconfinate diverse situazioni, con mille e mille forme di manifestazioni letterarie.

In filosofia, mi diceva oggi un amico filosofo, il sistema è un tutto coerente, dove ogni cosa si tiene.

C’è un intrinseco legame tra le parti.

Chesterton ha un suo sistema, una sua filosofia, i suoi punti cardine, le sue referenze fondamentali, le sue verità indistruttibili, veri baluardi del suo pensiero che si approfondisce e dilata continuamente, espandendosi in generi letterari.

La struttura mentale di Chesterton è manifesta in una coerente unità, in profondità e vastità di pensiero e di espressione, il tutto amalgamato da paradossi, creatività luminosa, inattese sorprese che esprimono la semplicità e la complessità della vita.

Accolgo con gioia i principi basilari del suo pensiero, che avete dato, ma penso che nell’ampia opera chestertoniana ce ne siano molti e molti di più. Accenno per ora, ad uno solo, anzi a due:

E) allo stupore, all’unità, cioè, del familiare
e dell’inconsueto,

come Chesterton dice nelle prime pagine dell’Ortodossia (Opera del 1908, che esprime la sua filosofia e a cui sarà fedele per sempre); e

F)
all’esaltazione della vita,

come quando parla della filosofia di San Tommaso d’Aquino (Sono le prime parole che Fabio Trevisan cita nella sua Prefazione a: San Tommaso d’Aquino).


RP Ringrazia ed accoglie con gioia queste ulteriori  dimostrazioni della ricchezza della ricezione del pensiero di Chesterton; questo testimonia come la condivisione della lettura delle sue opere porti ad un arricchimento reciproco.

Cesare E. Surano (6/3/17):
Ho letto, meditato e apprezzato il contributo di Padre Flavio Caloi. 

Mi permetto tuttavia di dissentire sui due punti caratterizzati dal "se". "Se il buon senso è un sistema, allora Chesterton è sistematico" e "Se il realismo è un sistema, allora Chesterton è sistematico".  I due "se" sono centrali e basilari nell'asserto. 

Credo che buon senso e realismo siano importanti come cammino di vita e si coniughino molto bene con la coerenza.  Ma non penso che siano "sistematici", né come metodo in generale, né come approccio letterario/pubblicistico/giornalistico in particolare.  Chesterton ha manifestato un divenire graduale e faticoso nel suo pensiero che si è a mano a mano rafforzato attraverso una coerenza di fondo che lo ha portato al suo processo di conversione e alla successiva saldezza nella Fede. Tuttavia il processo non è stato sistematico, come evidenziano la sua varietà di scritti, che spesso sono slegati fra loro e mancano di "continuità" sistematica nell'approccio e nel metodo letterario.  Ed è proprio per questo che è originale, unico, paradossale e ... da amarsi. È un diverso, un controcorrente e, oltre cento anni fa, l'opposto del "sistematico politicamente corretto".


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